FESTIVAL CAMMINI VENETI

Intervistiamo il Direttore Michela Menegus per scoprire il tema dell'edizione 2021-2022 e i prossimi eventi in programma. 

Direttore, come nasce l’idea di un Festival Diffuso e quali sono i partners di questo progetto?

L’idea del festival diffuso è nata dall’esigenza di proporre al più vasto pubblico un evento di disseminazione dei risultati del progetto “Sulle Tracce del Fogazzaro” promosso dall’ente Interlingua Formazione di Vicenza e finanziato dalla Regione Veneto attraverso il FSE (Fondo Sociale Europeo). Il progetto “Sulle Tracce del Fogazzaro”, localizzato in un’area caratterizzata dalla presenza di siti culturali di grande rilievo, ha voluto metter in evidenza in modo ancor più diretto come la realizzazione di proposte culturali sia un volano fondamentale di ricaduta su tutto il territorio.

Il progetto si è sviluppato attorno ai due Cammini “Fogazzaro-Roi” e del nascituro “Rigoni Stern”, riconosciuti come “Cammini Veneti”, in un percorso ad anello che tocca la bassa provincia di Vicenza e l’Altopiano di Asiago, passando per Vicenza. L’idea del progetto è orientata a tre punti centrali dai quali hanno origine specifiche iniziative:

Festival Cammini Veneti

La locandina del Festival Cammini Veneti.

  • la valorizzazione del patrimonio culturale,
  • la promozione culturale in sinergia operativa pubblico-privato,
  • l’elaborazione di un messaggio comunicativo integrato e coordinato affinché si sviluppi una chiara identità delle iniziative.

L’offerta formativa e l’attività divulgativa messe in campo da Interlingua assieme ai Partners di progetto Associazione Cammini Veneti, Associazione Slow Tourism, Biosphaera snc, hanno occasionato:

  • un positivo riscontro da parte degli attori territoriali pubblici e privati, i quali hanno accettato l’invito a partecipare a momenti di confronto ed infine a collaborare proattivamente,
  • una risposta proattiva da parte di alcuni professionisti, i quali hanno accettato di lavorare in rete per costruire tutti assieme una proposta culturale afferente ai Cammini.
Festival Cammini Veneti

Il tema dell’edizione 2021-2022

Dandosi poi l’occasione del centenario della nascita dello scrittore Mario Rigoni Stern, si è scelto di collocare detta proposta culturale integrata sulla traccia dei Comuni solcati dal nascituro Cammino Rigoni-Stern. Ne è conseguito che quello che doveva esser un singolo evento di disseminazione di risultati progettuali è divenuto un festival diffuso in itinere, espressione corale delle singole offerte territoriali coerenti e utili a ricordare l’eredità culturale e morale di Mario Rigoni Stern.

 La rete di professionisti vicentini che assieme al capofila Interlingua Formazione ha realizzato il Festival è formata da: Michela Menegus, direttore, progettista, promotore turistico-territoriale e formatrice, Michele Ferretto, guida naturalistica, progettista turistico-culturale e fondatore di Biospaera, Paola Sartori, web specialist e food writer, Michela Montagna, organizzatrice di eventi, Chiara Dalle Molle, archeologa ed esperta in didattica museale, Graziella Tonato, progettista EU, Michela Rompato, artista. Di più, il coinvolgimento attivo, sia virtuale che fisico, nel progetto dell’Associazione Italiana Food Blogger AIFB, diretta da Anna Maria Pellegrino, cuoca, maestra di cucina, food writer, docente di Gastrosofia, storia ed evoluzione della Cucina, Accademica della Cucina Italiana, ha proiettato a livello nazionale la notizia, naturalmente approcciando i tematismi della rassegna dalla prospettiva del cibo e della cultura alimentare-culinaria territoriale.

Non ultimo, i Comuni toccati dagli eventi hanno supportato entusiasticamente le iniziative: Bolzano Vicentino, Caldogno Calvene, Chiuppano, Lugo di Vicenza, Roana, Sandrigo, Quinto Vicentino, Zugliano.

Profumo di crauti_Festival_Cammini_Veneti

Profumo di crauti. Percorsi d’arte e gastrosofici in Villa a cura di Anna Maria Pellegrino

Il filo conduttore che lega gli eventi e le iniziative dell’edizione 2021-2022 è “i ritorni” di Mario Rigoni Stern, un concetto, quello del ritorno, che assume in questo caso un senso più ampio rispetto alla sola dimensione fisico-meccanica…

Tutte le istanze emerse durante il percorso di formazione e di animazione territoriale, hanno portato al concetto di ritorno quale tema eleggibile e declinabile negli eventi del Festival. Difatti, nelle iniziative si parla di ritorno inteso come cammino nella sua accezione fisico-meccanica:

  • di arrivo a baita dalla Russia
  • di rientro a casa dal lager
  • di pellegrinaggio verso il Santuario di Monte Berico…

ma soprattutto declinato in quel moto spirituale e etico che Mario Rigoni Stern ha incarnato, ovvero:

  • il ritrovarsi, dopo la guerra e la prigionia
  • il ritorno al cibo delle radici, inteso come sostrato identitario e pratica sostenibile
  • il recupero di un rapporto sano e equilibrato con la natura
  • il tener viva una memoria storica pacificata, quale linfa per la crescita delle nuove generazioni.

Da qui deriva il titolo “Ritorni” della prima edizione del Festival diffuso sui Cammini Veneti in memoria di Mario Rigoni Stern.

Il ricordo di Mario Rigoni Stern è operato attraverso la rievocazione dalla cifra umana dello scrittore e viene stimolato attraverso eventi di varia natura – esposizioni a tema, animazioni letterarie in movimento, percorsi gastronomici narrativi, ambientazioni d’epoca, etc. – articolati:

  • nella dimensione spirituale
  • sul cibo delle radici
  • sulla sostenibilità e sull’essenziale ruralità
  • sulla natura
  • sulla Russia, quale luogo di riflessione più ampio sull’umanità.

Il calendario dei prossimi eventi in programma e le informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili al sito: www.festivalcamminiveneti.eu

Tra questi, segnaliamo:

FRAMMENTI
Itinerario non figurativo di Michela Rompato
fino al 27 febbraio 2022
Bunker di Villa Caldogno
Via Zanella, Caldogno VI
E’ un percorso non figurativo, sicuramente emozionale ed a tratti concettuale, fatto di analogie e di suggestioni al vissuto di Mario Rigoni Stern: la solitudine nel vagare nella neve dopo aver perso i compagni; la chiusura all’interazione; l’isolamento della persona umiliata e ridotta a numero; l’istinto di autoconservazione; lo sfinimento nella ricerca di un appiglio per salvarsi; e, finalmente, il recupero del proprio corpo, unito al laborioso lavoro di ricostruzione della propria anima, per farla riemergere in una rinnovata brillante vivacità, dopo un lungo periodo di aridità. Il ritorno ad una nuova esistenza è un movimento lento, che affiora da lontano, “come una bolla d’aria che viene dagli abissi”, direbbe Mario Rigoni Stern. 

Percorso non figurativo “Frammenti”.

Note sull'autore

Daniela Belfatto

Professionista in ambito Marketing e Comunicazione, con una specializzazione in Food&Wine Marketing, Daniela cura per la rivista l’inserto mensile Colori e Sapori: produttori, consorzi di tutela, blogger, enti turistici, guide ambientali, fattorie didattiche, sommelier…in tanti sono passati dalla sua penna. Non si definisce una giornalista enogastronomica, piuttosto una “degustatrice di storie”; più che una travel blogger è una “curiosa girovaga”. Insaziabile collezionista di nuove esperienze, per lei le belle storie sono come il buon cibo: vanno condivise. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza più gratificante con Colori e Sapori: “Quando una persona che avevo intervistato, rileggendo la sua storia attraverso le mie parole, ha detto di essersi commossa. Sapere che quello che scrivo riesce ad emozionare e a valorizzare qualcuno mi rende felice”.

Daniela Belfatto

Professionista in ambito Marketing e Comunicazione, con una specializzazione in Food&Wine Marketing, Daniela cura per la rivista l’inserto mensile Colori e Sapori: produttori, consorzi di tutela, blogger, enti turistici, guide ambientali, fattorie didattiche, sommelier…in tanti sono passati dalla sua penna. Non si definisce una giornalista enogastronomica, piuttosto una “degustatrice di storie”; più che una travel blogger è una “curiosa girovaga”. Insaziabile collezionista di nuove esperienze, per lei le belle storie sono come il buon cibo: vanno condivise. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza più gratificante con Colori e Sapori: “Quando una persona che avevo intervistato, rileggendo la sua storia attraverso le mie parole, ha detto di essersi commossa. Sapere che quello che scrivo riesce ad emozionare e a valorizzare qualcuno mi rende felice”.

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