Fattoria del Legno
La Fattoria Didattica dove è Natale tutto l'anno. Andrea ci parla del suo progetto di valorizzazione del territorio.

Andrea nella piccola baita adibita ad aula didattica, dove è Natale tutto l’anno.
Dallo scorso anno abbiamo le pecore di Foza, le alleviamo con il metodo che usavano i pastori, vale a dire al pascolo. I bambini si divertono e imparano molto dal contatto con gli animali, oppure a raccogliere il fieno, a rotolare sull’erba o semplicemente a sedersi attorno a me e ad ascoltare le storie del bosco. Un esempio di attività è quella che abbiamo fatto con una scuola internazionale di Thiene: abbiamo parlato della vita del bosco, della lavorazione del legno e del caminetto, tutte esperienze che faccio quotidianamente.

Nuovi nati in fattoria.
È un progetto in corso, devo ancora fare il deposito in Comune: l’obiettivo è quello di realizzare dei bagni e delle docce nella seconda parte della baita e poi di aprire un campeggio solo per le tende e per i turisti con lo zaino in spalla. Anche qui, impatto zero: l’acqua per i bagni la recupero dal cielo, la corrente dal pannello fotovoltaico. Gli lascio anche i fornelli, se vogliono cucinare qualcosa. Perché qui si può ritrovare la pace, anche se siamo vicini alla città? Perché a differenza di Asiago e Cortina, che lavorano tanto a livello turistico, e della pianura, dove si lavora con l’agricoltura, la Pedemontana è stata per lungo tempo abbandonata, quindi la natura si è ripresa i suoi spazi, l’intervento antropico si è ridotto.
Non manca niente e non ti manca niente qui, alcune cose che sembrano essenziali nella vita di tutti i giorni, qui passano in secondo piano.
Andrea, Fattoria del Legno
Sì, io sono felice. Avevo una società che fatturava quasi 300.000 all’anno, anche se alla fine il guadagno si riduceva tanto, date le spese. Tante responsabilità, tanti chilometri percorsi, c’era da correre come matti. Era un bel lavoro, si lavorava in partnership con il governo austriaco, insomma era una attività ben avviata. Anche se ne fosse valsa la pena dal punto di vista economico, non ne valeva dal punto di vista umano, per cui ad un certo punto ho deciso che era arrivato il momento di smettere e ho cambiato vita, dedicandomi completamente alla Fattoria. Un lavoro che ti consente di avere una migliore qualità di vita, anche la mia famiglia è contenta e mia moglie, laureata in Giurisprudenza e che ha lavorato in Studio, ha deciso di aprire una fioreria e di seguire un suo sogno. Ho una bimba che fa la quarta elementare ed una al primo anno di liceo. Qui c’è tutto, sento talmente tanto calore in mezzo alla natura, tanta serenità, che mi scalda il cuore anche se fa freddo, anche se si fa fatica. Per chi volesse provare a lavorare in mezzo alla natura, metto a disposizione i tavoli esterni. Dove c’è lo spazio didattico si possono organizzare serate in compagnia, scaldarsi con il fuoco, preparare da mangiare. Non manca niente e non ti manca niente qui, alcune cose che sembrano essenziali nella vita di tutti i giorni, qui passano in secondo piano e molte cose smettono di essere un problema.

È arrivato il momento di andare a trovare gli agnellini appena nati e la figlia di Andrea ci accompagna. Ci fermiamo a salutare gli asini e i pastori maremmani, una massa di pelo e coccole, e Andrea ci spiega che gli agnelli sono in totale 14 e che per il momento si occupano di mangiare l’erba e tenere pulito il paesaggio. Ci fermiamo ancora un po’ ad assaporare il silenzio, l’aria frizzante, il sole che filtra tra gli alberi e poi salutiamo la Fattoria, con l’intento di tornare a trovare Andrea e lasciarsi ispirare dal suo amore per la vita e per la natura.